Impressioni di settembre

Mi ispiro al titolo di una magnifica e struggente canzone della PFM, per parlarvi dei pensieri che mi girano in testa in questi giorni. Beh, non proprio questi... ho iniziato a scrivere più di una settimana fa in verità, ma come sempre tra una riffa e una raffa, non riesco a pubblicare subito, disgraziata che non sono altro.

Il gran caldo che ci ha accompagnato fino a fine agosto, ha lasciato il posto a giornate fresche, umide, piovose, e il cervello, spappolato dalla calura, ricomincia a ragionare.
Settembre: tempo di nuovi progetti. 
Tempo di diete, tempo di golfini, tempo di scuola! Yuppy! (e qui esce il lato disperato della casalingua che è in me).
Settembre è iniziato con le piogge, benedette, attese per 3 mesi, rinfrescanti, abbondanti, anche troppo. È iniziato coi primi malanni di stagione, maledetti, inattesi, interminabili (sarà la vecchiaia che avanza?). Il lavoro è ripreso con le solite problematiche dopo le ferie d'agosto, agognate e già scordate.
Nuove fioriture di piante ancora in fermento mi hanno accolto dopo le piacevoli vacanze croate (sì, lo so, non ve ne ho parlato per niente, ma vi mostrerò almeno qualche foto, abbiate fede).
La drastica diminuzione delle ore di luce si fa già sentire, instillandomi una velata malinconia che culminerà con la fine dell'ora legale, quando sarò definitivamente depressa, almeno per un po'.

Le piante stanno vivendo una seconda primavera: dopo essersi gonfiate a dismisura in seguito alle piogge battenti dei giorni scorsi, stanno fiorendo di nuovo, soprattutto alcuni Thelocactus, Coryphantha, Gymnocalycium, Echinopsis e qualche Mammillaria; emettono nuove spine, nuove foglie, riprendendo quella crescita che con l'eccessivo caldo estivo aveva rallentato la sua corsa, e in certi casi bloccato del tutto.
Le piante a vegetazione invernale si sono svegliate dal torpore estivo, vedansi le due Dioscorea elephantipes che presentano già da una ventina di giorni un nuovo lungo stelo pieno di minuscole foglioline.
Ecco, le piante, come posso ometterle dai miei pensieri: settembre è tempo di progetti che riguardano anche loro.
Prima di tutto, dovrò provvedere al più presto all'acquisto della nuova copertura della Sierra Grande, andata distrutta con la neve di febbraio.
Poi, al momento, sono impegnata mentalmente e fisicamente nel recupero di nuovi spazi per il ricovero invernale, cosa che mi preme molto, in quanto il numero delle piante è considerevolmente aumentato (in questo preciso istante, più di 500, e dopo la Festa del Cactus di Bologna e la fiera di Villa Potenza, presumo vagamente che aumenterà ancora), mentre lo spazio dei balconi resta sempre lo stesso.
Gli scaffali delle serre hanno esaurito i posti liberi e sto inventando nuovi espedienti per rubare qualche centimetro quadrato qui e là, ad esempio disponendo i vassoi in maniera più furba, regalando qualche pianta doppia, ed ovviamente comprando al più presto una nuova serretta da sostituire alla più piccola, e avrò risolto così i miei problemi. Per quest'anno. Poi il prossimo, tra i nuovi rinvasi che logicamente occuperanno più spazio e qualche nuovo inevitabile nuovo acquisto, sarò di nuovo punto e a capo. 
Ma chissenefrega, ci penserò domani, o meglio, il prossimo anno. Male che vada cambierò casa, no?

PS: e a proposito di canzoni settembrine, questa è un'altra di quelle che risveglia in me le emozioni e i batticuori di una gioventù... appena dietro l'angolo... azz!

Commenti