Ancona: il "nevò" del 2012

Della serie: adesso basta, però!


Con tutto il rispetto per le zone dove la neve ha toccato il metro ma anche i due metri e oltre di altezza (vi ho nel cuore), o per quelle in cui le temperature sono state davvero polari (anche -20°) e in cui sono venuti a mancare acqua e luce, mi corre comunque l'obbligo di lasciare ai posteri la memorabile nevicata che ha colpito Ancona: una città di mare come Ancona, coperta da 50 cm di neve è uno spettacolo raro! Raro perché, a memoria d'uomo, sarà accaduto sì e no un paio di volte ('56 e '85), ma anche affascinante, vedere la coltre candida arrivare fino al mare. Una nevicata dunque che rimarrà nella storia, malgrado i prevedibili disagi annessi e connessi che per noi uomini di mare si amplificano per mancanza di organizzazione.
Ma considerando che negli ultimi anni le precipitazioni nevose si sono verificate frequentemente, vedi ad esempio quella dell'anno scorso, anche il popolo anconetano sta iniziando a prendere le dovute precauzioni, tipo catene obbligatorie e una (quasi) pronta gestione dell'emergenza.


Ma ora poche parole e tante immagini a perenne ricordo (oddio, che è, una lapide?) di un evento epocale già soprannominato "l'italica era glaciale 2012".


Giovedì 2 febbraio inizia a nevicare copiosamente: la mattina successiva ci svegliamo con un candido manto di una quindicina di cm, nel mio sputo di giardino le piante sono ancora ben visibili 
(poche foto causa concomitante virus intestinale del figliol grande che ci ha costretto a casa)

(clicca sulle foto per ingrandirle)




Sabato 4 febbraio, dopo altre abbondanti e ininterrotte nevicate, facciamo un giro nei paraggi: beh, si sarà capito, non amo la neve in città, ma bello è bello, si respira aria pulita, si assaporano neve soffice, atmosfera ovattata, silenzio sacro, paesaggi incantati, e felicità sui visi dei bambini... che pacchia per loro! (e ti credo, le scuole sono state chiuse tutta la settimana).
Le piante in giardino non si riconoscono più, letteralmente sepolte.
Le inquadrature simili evidenziano la crescente quantità di neve posata sui rami e sul tavolino di plastica (che diventerà il nostro metro di paragone).


Il solito albero davanti alla finestra

Ce la farà questa mimosa?
Il melograno un po' appesantito 
Una ciotola di primule stile Marge
Gardenia, rododendro, camelia: li vedete, no?
La figlia misura la neve caduta
La strada di casa
Premiata località sciistica: Ancona d'Ampezzo?!??!
I figli alla ricerca di qualcuno da centrare

Una candida glassa adagiata sui cespugli

Giochiamo a palla mamma?



È da tuffarcisi!


La domenica purtroppo il virus intestinale blocca i 3/4 della famiglia al bagno per cui non ci curiamo molto della neve che continua imperterrita a scendere, ma lunedì 6 febbraio ci rendiamo conto della situazione ai limiti dell'incredibile: almeno 50 se non 60 cm... e poi dicono di Roma, pfui.

Le colline di Candia

7 febbraio: la situazione al Q3
Pista bianca o nera?





Q2 e Q3



Una stradina secondaria...
Ragazzi con snow-board, bob e tutto ciò che scivola
(anche tavole da mare)
... percorribile solo col trattore!
Ancona e il suo porto da Monte Dago


La macchina quasi libera dopo due ore di spalatura!
Neve stratificata




E per la cronaca, oggi sabato 11 febbraioin questo stesso istante mentre sto scrivendo, quando finalmente la neve si stava sciogliendo, il ghiaccio faceva meno paura, le strade erano perfettamente pulite, i quartieri più periferici erano stati ripuliti dalle ruspe dell'esercito, la routine stava di nuovo facendo capolino, il sole iniziava a mostrare qualche raggio luminoso... ecco che siamo punto e a capo. 
Stanotte ha rinevicato facendone depositare un buon venti centimetri abbondanti, che si vanno a sommare a quelli che già c'erano. E ha ripreso a nevicare. Che Dio ce ne mandi poca!




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